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AADI denuncia all’AGENAS: gli oss mettono i picc e noi i pannoloni

L’Associazione AADI ha inviato una lettera all’AGENAS dal seguente tenore:

 Oggetto: segnalazione incongruenza corsi E.C.M..

Questa Associazione è regolarmente costituita e registrata presso il Ministero delle Finanze e i suoi dirigenti sono accreditati come relatori per i corsi E.C.M. rivolti al personale infermieristico.

La premessa è d’obbligo per affermare che in tutti i nostri numerosissimi corsi non abbiamo mai incluso il personale ausiliario tra i destinatari delle mansioni infermieristiche e ciò in considerazione dapprima del dovere di legalità, onde non confondere i ruoli dei rispettivi attori impegnati nell’assistenza in rispetto del criterio multiprofessionale quale sistema fondamentale per elevare la qualità delle prestazioni; ma soprattutto per non creare false speranze nel personale O.S.S. il quale, in molti contesti, inasprisce il contenzioso con il personale infermieristico in una lotta quotidiana alla conquista della migliore professionalità ed alle più elevate competenze.

In molte strutture gli O.S.S. vengono utilizzati in sostituzione degli infermieri e non è difficile, neppure qui a Roma, entrando in una casa di cura specialmente di notte, trovare O.S.S. impegnati a somministrare farmaci endovenosi, cateterizzare pazienti ed altro.

Ora grazie al sindacato Nursind li vedremo anche posizionare PICC ed altri accessi vascolari e grazie ad ECMED potranno anche broncoaspirare, così agli infermieri non resterà che cambiare i pannoloni.

Istruire gli O.S.S. alle tecniche infermieristiche espone questi ad un maggior sfruttamento e sicuramente alla spendita delle competenze acquisite a vantaggio delle strutture sanitarie pronte ad utilizzarli a costi minori rispetto agli infermieri.

D’altronde questa Associazione non comprende la finalità di indirizzare la preparazione teorica e tecnica di specifiche attività infermieristiche a personale estraneo: sarebbe come impegnare gli infermieri in un corso di dermatologia diagnostica, rilasciandogli al termine del corso l’attestato di partecipazione che ne convalida la preparazione tecnico-scientifica; a quale scopo se lo svolgimento di tale attività comporterebbe il reato di esercizio abusivo della professione medica?

E’ quindi logico chiedersi per quale motivo se una determinata attività è vietata ad una categoria, gliela si insegni.

Non si insegna l’arte della truffa o del furto, anche se ciò non è vietato, ma la pratica si!

Parimenti non si dovrebbe insegnare al personale non abilitato dallo Stato a svolgere attività che costituiscono reato perché si esporrebbero tali persone a praticarlo, magari anche fornendogli l’attenuante della preparazione tecnica; basterebbe esibire al magistrato l’attestato di partecipazione per non essere puniti sulla base dell’errore giustificabile previsto dall’art. 59, co. 4 C.P.. 

Ciò non appare pertanto opportuno e l’AGENAS dovrebbe vigilare per garantire il rispetto della legge anziché ignorare questioni così gravi, almeno per impedire che questi corsi diventino il far west dell’accaparramento delle masse.

Se poi gli OSS vogliono udire, ben venga, ma dubito che agli infermieri possa essere concesso l’ingresso ad alcuni particolari corsi medici.

Ma siamo alle solite, quello che vale per i medici non vale per gli infermieri: la nostra professione può essere tranquillamente vandalizzata da chiunque, tanto la può svolgere chiunque e non è importante come quella medica.   

Per quanto qui dedotto e ritenuto, si chiede un immediato intervento a tutela della legalità, professionalità e onorabilità degli infermieri e di esitare su quanto verrà adottato a soluzione della questione posta da questa associazione.

Si allegano le locandine di alcuni corsi e la legittima denuncia del Collegio IPASVI di Bari.

Con osservanza.


ECM PICC e accessi vascolari
Lettera IPASVI pag. 1
Lettera IPASVI pag. 2
ECM Broncoaspirazione

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