Cari colleghi dobbiamo purtroppo informarvi della precoce dipartita di un elemento necessario e insostituibile sul panorama internazionale e nazionale infermieristico: dopo una lunga e dolorosa malattia, è deceduta la “normativa sulla professione infermieristica”, causando a tutti noi un’infinita tristezza; per commemorare questa triste perdita, in questi giorni così angusti, si ritroveranno insieme più di 500.000 professionisti che ad essa guardavano come fonte di ispirazione e esempio da seguire, un monito ed un filo conduttore che li conducesse finalmente all’anelato riconoscimento.
Ebbene si cari colleghi, è deceduta a seguito di continue infezioni provocate da posizioni organizzative patogene molto virulente ed aggressive, che hanno minato dal profondo il suo stato di salute già abbastanza precario, indebolito da anni di soprusi e maltrattamenti inferti da più parti.
Ne danno il triste annuncio i dirigenti dell’AADI a seguito della ricezione di una lettera a firma di una P.O. dell’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, nello specifico il Dott. Camicioli, il quale, attraverso tale missiva ribadisce con veemenza che l’infermiera che rifiuta di svolgere attività “dirette” come il giro letti, commette una grave mancanza nell’ambito del piano assistenziale dei pazienti.
Tale anacronistica e svilente affermazione ha avuto un effetto devastante sulla normativa della professione infermieristica, ne è seguito un collasso cardiocircolatorio con conseguente morte.
A nulla sono valse decine di lettere, monografie, ecm, e dulcis in fundo le sentenze della Suprema Corte nel tentativo di rianimarla o comunque di mantenerla almeno in vita attraverso l’ausilio di macchinari di altissima tecnologia; prima dell’estremo commiato ha ribadito che, dinanzi a cotanta “ignoranza” non aveva più senso lottare per rimanere in vita così si è spenta, abbandonando questo mondo nella speranza di riscattarsi nell’aldilà.
Speriamo che la metafora sia stata di vostro gradimento, perdonateci se vi abbiamo fatto preoccupare ma non potevamo non scherzare su questa ennesima vergogna tutta infermieristica, queste affermazioni sono fuori dal mondo, soprattutto se firmate da P.O. che percepiscono dai 3000 ai 9000 € in più l’anno di un qualsiasi altro infermiere o coordinatore per raccontare a tutti noi che fare il giro letti o portare la colazione a letto è competenza infermieristica.
Credetemi colleghi è dura riuscire ad arginare cotanta presunzione ed ignoranza, sono talmente tanti i dirigenti infermieristici, le P.O. e i coordinatori che sostengono e alimentano tali scempiaggini che tentare di tenerli a distanza è un impegno quotidiano e decisamente faticoso, ecco perché speriamo sempre nel vostro sostegno e nel vostro supporto.
Questi signori non solo hanno il coraggio di asserire il falso, ma si arrogano il diritto di minacciare provvedimenti disciplinari nei confronti degli infermieri inadempienti, usano l’arroganza del potere in palese violazione di legge ed oltrepassando quelle che sono le loro prerogative dirigenziali.
Sicuramente durante le lezioni di diritto erano assenti o addirittura sopiti o forse non hanno grossa dimestichezza con la lingua italiana, eppure oggi ci sono decine di sentenze che affermano l’esatto contrario di ciò che costoro colpevolmente asseriscono, hanno la c.d. faccia di bronzo ma soprattutto non hanno vergogna alcuna.
Ed è per questo motivo che utilizzeremo la lettera succitata per portare in giudizio l’azienda ospedaliera San Giovanni di Roma chiedendo un cospicuo risarcimento danni per demansionamento, e in sede di giudizio la rivalsa sul dirigente incompetente perché crediamo che sia il momento che tali “personaggetti” inizino a pagare di persona la loro presunzione e la loro arroganza, insieme a coloro che si prestano a tali giochetti.
Vi chiediamo quindi di prestare attenzione e di vigilare nei vostri contesti aziendali affinchè tali episodi non si ripresentino, nel qual caso informateci e provvederemo di conseguenza.
Dott. Carlo Pisaniello
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