Al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio On. Daniele Leodori INTERROGAZIONE URGENTE a risposta scritta OGGETTO: DIFFIDA DEMANSIONAMENTO INFERMIERI SANT’ANDREA DA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE AVVOCATURA DI DIRITTO INFERMIERISTICO (ADI) E VIOLAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO N° 97 DEL 25/05/2016.
Il sottoscritto Consigliere regionale: PREMESSO CHE • l’ADI ha presentato formale diffida prot. N. 000186512018 del 29/01/2018 nei confronti 110 dell’A.O.U. Sant’Andrea in rappresentanza di alcuni suoi associati demansionati a svolgere attività 1121: di carattere igienico-domestico-alberghiere;
• dal 2 gennaio 2018 dai reparti degli associati è stato rimosso “il personale di supporto (OSS) e 111: quindi non è stata più garantita la continuità assistenziale”;
• la normativa sia nazionale che regionale e la giurisprudenza in maniera pressoché univoca chiariscono che le mansioni di carattere igienico-domestico-alberghiere vanno svolte dal personale di supporto (OSS ed ASS) e non dal personale infermieristico;
• nei reparti dei suddetti infermieri “le figure deputate alle attività igienico-domestico-alberghiere sono del tutto assenti durante l’orario serale e notturno ovvero si rifiutano di svolgerle durante l’orario diurno replicando all’istante che non sono autorizzati dalla direzione generale a svolgere dette mansioni”;
• Decreto Legislativo n° 97 sulla trasparenza e sull’accesso agli atti dovrebbe essere parte integrante in ogni singola amministrazione.
CONSIDERATO CHE • l’associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico (di seguito ADI), fondata ex art. 39 Costituzione, nasce da un’idea di unità e partecipazione degli Infermieri alla vita professionale e istituzionale della propria categoria ed oltre a tutelare il singolo socio per ogni questione che attiene la sfera giuridico-legale della professione e della persona, l’Associazione A.D.I. affronta le problematiche squisitamente giuridiche che riguardano l’infermiere;
• l’interruzione da parte degli infermieri delle mansioni inferiori comporterebbe profondi disservizi e sconvolgimenti della continuità assistenziale per i pazienti;
• le unità ausiliarie (ASS) sono insufficienti a garantire l’assistenza suddetta e gli OSS sono inesistenti nei reparti di Terapia Intensiva e Degenza Ordinaria;
• l’accordo Stato Regione del 22 Febbraio 2001: “Disciplina del Profilo Professionale dell’Operatore Socio Sanitario e relativo ordinamento didattico”, stabilisce le minime mansioni e funzioni dello stesso che deve svolgere su tutto il territorio nazionale;
• il demansionamento comporta diritto al risarcimento del lavoratore e relativo danno all’Azienda.
Tutto ciò premesso e considerato
INTERROGA
IL PRESIDENTE DEL LA GIUNTA REGIONALE E L’ASSESSORE ALLA SANITÀ
1. per sapere se intendano sollecitare l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea a porre in essere i provvedimenti necessari ad evitare che gli infermieri del Sant’Andrea svolgano mansioni inferiori alla loro qualifica e professionalità adeguando la dotazione del personale a ciò destinato evitando così l’interruzione della continuità assistenziale (DPCM 12/01/2017), i disservizi per i pazienti e l’eventuale danno da risarcimento per l’Azienda.
2. si intende istituire una commissione d’inchiesta sui fatti accaduti nell’ultimo periodo nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria per quanto riguarda le nomine delle Posizioni Organizzative, dove si è palesata una mala gestio dell’iter procedurale da parte della Direzione Generale e dove potrebbero scaturire denunce e conseguenti risarcimenti ai danni della Regione.
Sommessamente voglio ricordare che il Decreto Legislativo n° 97 del 25/05/2016 sulla trasparenza amministrativa e l’accesso documentale alla P.A. deve essere prescrittivo non opzionale, pertanto la vigilanza sul rispetto di tali regole deve essere puntuale e precisa, ma all’occorrenza sanzionatoria per chi non le rispetta.
FABRIZIO GHERA
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