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L’ADI replica alle accuse di falsità dichiarate dalla cnai

La presidente CNAI mette in dubbio che lei sia stato ospite a Porta a Porta lo scorso giovedì.

Le dichiarazioni della dott.ssa Sironi (CNAI) sono un fulmine a ciel sereno perché è stata propria la sua collaboratrice prof.ssa Julita Sansoni a comunicare il mio cellulare all’autore Tortora della trasmissione Porta a Porta.

Del resto l’ADI non ha bisogno di farsi pubblicità al punto di inventarsi di sana pianta una cosa del genere. Tutt’al più dovrebbe essere Bruno Vespa a smentirmi ma sarebbe difficile visto che ci sono almeno due testimoni dell’ADI pronti a confutarlo che erano presenti alla trasmissione. Inoltre i nostri documenti sono stati scannerizzati e registrati dalla vigilanza e sono in possesso di molti messaggi SMS inviatami dagli autori di Porta a Porta dopo che mi sono rifiutato di firmare la liberatoria perché fino all’ultimo hanno cercato di mandarmi in onda.

Da soli questi due SMS (ma ne ho altri 13) dimostrano (e lo potrebbe capire anche un minorato) che mi sono rifiutato di firmare la liberatoria e che Vespa ha atteso una mia telefonata per convincermi a firmarla.

Perchè avrei dovuto firmare una liberatoria a Bruno Vespa se non per autorizzarlo a trasmettere la mia immagine?

Ed allora, non essendoci più dubbi sulla sua presenza tra gli ospiti di Porta a Porta, perchè la dott.ssa Sironi le ha dato del bugiardo?

Penso che abbia commesso un imbarazzante errore perché non metterei a rischio la mia reputazione né il buon nome dell’ADI inventandomi una cosa del genere. Non sono un buffone di corte. Metterei a rischio anche la mia posizione in seno all’ordine degli avvocati rischiando la cancellazione dall’albo dei praticanti e di pubblico impiegato. Del resto l’ADI è ormai una realtà nazionale e transnazionale e sta iniziando a dare fastidio a qualcuno che avverte il rischio di vedersi oscurato.

Forse la dott.ssa Sironi è stata imbeccata da qualcuno oppure è alla affannosa ricerca di pubblicità spicciola perché proprio ieri l’ho sentita al telefono ed ho raccontato la mia storia così come l’ho scritta sul nostro sito www.aadi.it.

Poi sulla questione della Mangiacavalli non mi pare che ne abbia parlato male, anzi l’ho difesa dicendo che la televisione è pericolosa.

Solo, non capisco perché la dott.ssa Sironi consiglia di tacere e subire. Lo abbiamo fatto per 50 anni e non ci ha portato nulla di buono. Forse è arrivato il momento di urlare per farci sentire meglio.

Alla luce della sua esperienza, cosa consiglierebbe ai colleghi che vengono invitati in trasmissione?

Per mia diretta esperienza, consiglierei di fare come il figlio di Riina; firmate la liberatoria dopo aver visto l’intera trasmissione oppure firmatela se non avete sentore che le parole dette possano essere manipolate. Comunque non tutti i giornalisti sono come Bruno Vespa, ci sono anche quelli che si fidano in buona fede delle dichiarazioni degli ospiti e che rispettano la dignità professionale di tutti, senza contare il diritto di replica.

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