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La non iscrizione all’albo non è reato

Il quotidiano riporta la tesi avanzata dall’AADI al convegno tenuto a Modena subito dopo la condanna penale irrogata agli infermieri abusivi. Il giornalista dice la verità quando afferma che la condanna era frutto di un errore giuridico e che i magistrati penali dell’appello hanno accolto le tesi dell’AADI che, nuovamente, dimostra di essere competente nelle questioni legali infermieristiche. Infatti l’infermiere è purtroppo nomenclato nel contratto come operaio e quindi è sottoposto al vincolo della subordinazione cioè al vincolo di fedeltà che gli impone di lavorare esclusivamente per il proprio datore essendo vietatissimo svolgere altri lavori.

Sull’obbligo di iscrizione all’albo da parte degli infermieri è in corso una causa civile che chiede alla magistratura per quale motivo quando si deve pagare la tassa IPASVI, gli infermieri vengono trattati da professionisti ed invece quando si deve lavorare e percepire lo stipendio si viene trattati da semplici operai elementari. Inoltre l’AADI ha chiesto alla magistratura perchè se gli infermieri devono pagare la tassa all’albo come i medici, sono invece passibili di licenziamento se svolgono attività privata e perchè l’agenzia delle entrate non rilascia la partita IVA agli infermieri dipendenti. In conclusione: siamo professionisti o operai? Secondo l’IPASVI siamo professionisti quando loro devono riscuotere, mentre siamo operai quando dobbiamo riscuotere noi.


Articolo di giornale cita l'adi-001

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