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Chi deve lavare gli strumenti chirurgici? AADI vince in Cassazione

Aggiornamento: 5 giorni fa

Una sentenza storica tutela la professione infermieristica contro il demansionamento


Chi debba lavare gli strumenti chirurgici, asciugarli e impacchettarli è compito degli infermieri, per la FNOPI, l’OPI e le aziende sanitarie, ma non per l’Associazione Avvocatura Degli Infermieri che ha perorato una causa che ha visto coinvolta un’infermiera di Ascoli Piceno, obbligata a tale compito, nel turno di mattina e, spesso, chiamata per questo in pronta disponibilità.


Dopo aver perso al tribunale del lavoro e alla Corte di appello, le argomentazioni sostenute dall’Ufficio Legale dell’A.A.D.I. sono state ribadite presso la Corte di Cassazione che, ieri, con una sentenza storica, ha accolto tutti e tre i motivi di impugnazione proposti ed ha cassato le errate sentenze inviando nuovamente la causa alla Corte di appello perché tenga conto del demansionamento subito dall’infermiera e rifaccia il processo secondo le regole che disciplinano la professione intellettuale.


Secondo l’A.A.D.I. e anche secondo i supremi giudici della cassazione, l’azienda sanitaria non può assegnare l’infermiera al lavaggio dei ferri se non dimostra la temporanea necessità connotata da ragioni di servizio urgenti e non differibili per cui il dipendente pubblico può essere assegnato alle mansioni inferiori.

La Cassazione, tra l’altro, nella propria sentenza, ricorda anche l’infausta causa che propose Nursind sulla chiusura dei ROT (vinta da Mauro Di Fresco in tribunale) e poi a lui tolta per affidarla ad altri avvocati che la persero in Corte di appello e in Cassazione!

Ordinare all’infermiera il lavaggio dei ferri chirurgici (magari anche dicendole che spetta a lei farlo) senza dimostrane l’urgenza e l’indifferibilità, costituisce una violazione di legge che va punita con il risarcimento.


L’A.A.D.I. riassumerà la causa entro 60 giorni e insisterà sul risarcimento motivandolo su quanto accolto dalla Corte Suprema.

Con questa sentenza l’A.A.D.I. chiude un anno giudiziario più che positivo a tutela delle professioni sanitarie e si proietta nel 2025 con altre questioni giudiziarie interessantissime che eleveranno l’importanza intellettuale e il rispetto per i diritti degli infermieri, delle ostetriche e di tutte le altre professioni sanitarie e socio-sanitarie.

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