Le minacce dei datori di lavoro contro i lavoratori “dissidenti” che non accettano la vaccinazione contro la SARS-CoV-2 definiti a sproposito “no-vax”. Presupposti qualificativi, giuridici e relativa efficacia pratica.
Il presente elaborato è il frutto dell’opinione personale dello scrittore, seppur i riferimenti bibliografici ed i link e collegamenti alle varie fonti siano inopinabili.
Il presente pamphlet riguarda il dibattito scaturito recentemente sull’obbligatorietà vaccinale contro il SARS-Cov2 pretesa da alcuni datori di lavoro. I relativi effetti che questa potrebbe ingenerare sul rapporto di lavoro. Si è tentato di ricostruire le varie posizioni emerse e le dichiarazioni di alcuni illustri giuslavoristi. Si è tentato poi di esprimere una chiave di lettura critica ed alternativa basata non solo sugli aspetti giuridici e dottrinali, ma anche su quelli scientifici attualmente a nostra disposizione, soprattutto in virtù del dettato costituzionale dell’art. 32, comma 2, Cost., e della mancanza di una norma ad hoc che renda tale pratica obbligatoria.
Sommario:
1- Premessa;
2- Aspetti giuslavoristici;
3- Legittimità Costituzionale dei DPCM;
4- Protocolli condivisi;
5- La questione della vaccinazione obbligatoria;
6- Legittimità dell’obbligatorietà vaccinale;
7- Il medico competente;
8- La voce del garante della Privacy;
9- Il Consiglio D’Europa sulle vaccinazioni obbligatorie;
10- Conclusioni
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